venerdì 22 giugno 2007

Galileo Galilei

Oggi 22 giugno cade l'anniversario della abiura che Galileo Galilei fu costretto a sottoscrivere nel 1633.



Il documento iniziava così:

“Io Galileo, figliuolo del quondam Vincenzo Galileo di Fiorenza, dell'età mia d'anni 70, constituto personalmente in giudizio, e inginocchiato avanti di voi Eminentissimi e Reverentissimi Cardinali, in tutta la Republica Cristiana contro l'eretica pravità generali Inquisitori; avendo davanti gl'occhi miei li sacrosanti Vangeli, quali tocco con le proprie mani, giuro che sempre ho creduto, credo adesso, e con l'aiuto di Dio crederò per l'avvenire, tutto quello che tiene, predica e insegna la Santa Cattolica e Apostolica Chiesa…”

È la sua famosa abiura che nel testo integrale vi allego perché possiate rileggerla ed indignarvi ancora una volta per l'umiliazione che il grande scienziato dovette subire.

E’ incredibile quanto siano attuali le parole che furono imposte a Galileo. “Eminentissimi e Reverentissimi Cardinali”: non è forse così che ci si rivolge oggi a quei moderni dittatori vestiti di porpora? “La Republica Cristiana” non è forse un illuminante appellativo per la nostra Italia non più laica ma ahimè assoggettata alla volontà di quell’Amministratore Delegato Tedesco della più grande ed influente Multinazionale al mondo che è la Chiesa nella persona di Joseph Ratzinger?

Ma l'abiura di Galileo non è soltanto questo; essa non solo stroncò la ricerca scientifica in Italia per alcuni secoli. Essa rappresenta soprattutto l’oppressione del dictat della Chiesa nei confronti di una dottrina diversa dalla sua, e per giunta come tutti sappiamo, giustissima. Non è forse quello che sta accadendo nei nostri giorni con l’acerrima lotta della Chiesa contro le persone omosessuali?

Oltre tre secoli fa, l'Italia dovette cedere lo scettro della ricerca scientifica ad altre nazioni. Francia ed Inghilterra divennero leader nelle nuove scienze naturali. Non fu il primo episodio. Non è stato l'ultimo. Oggi sta accadendo lo stesso. La Francia, l’Inghilterra, la Spagna nonché il parlamento dell’Unione Europea sono avanti a noi anni luce in quanto al riconoscimento dei diritti civili alle persone omosessuali.

Allora come adesso, fu l'esercizio ottuso di un potere che pensava di detenere la verità ultima sulle cose del mondo. Una verità che andava preservata a tutti i costi. Magari cercando di congelare la storia.

Ogni volta che la ricerca scientifica comincia a mettere in dubbio le conoscenze correnti, ogni volta che la gente si “risveglia” ed inizia a pensare e ragionare con la testa propria e ad agire liberamente, ogni volta che vengono toccate le basi che puntellano le oligarchie politiche ed economiche (perché la Chiesa moderna purtroppo su questo si fonda, politica ed economia), la ricerca scientifica, così come le persone, vengono umiliate, emarginate e messe all’indice.

Alla fin fine, oggi come allora, il potere tollera la ricerca e le nuove idee solo se esse sono asservite ai propri fini.

E se la politica e l’economia propriamente intese sono senza dubbio alcuno deprecabili quando agiscono solo per la loro salvaguardia, chiudendosi a riccio nelle loro opulenti caste, rigettando qualunque idea di rinnovamento, la vera indignazione e il più profondo disgusto nascono nel momento in cui sono uomini di Chiesa ad agire in questo modo, uomini che portano sul petto il simbolo di quanto di più sacro esiste sulla terra per chi crede in Cristo. Si adornano e si proteggono dietro il crocifisso e pretendono di dettare leggi su cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. Hanno l’incredibile arroganza di asserire che l’Amore omosessuale è contro natura. L’Amore! L’Amore è contro natura! Ma saranno loro contro natura!!! E quello che fa più meraviglia è che siano proprio loro a dirlo, proprio loro che dovrebbero conoscere molto bene il messaggio ultimo e più profondo dell’intero Cristianesimo. Il messaggio in cui si può riassumere tutta l’essenza stessa della religione cristiana: che DIO E’ AMORE. E allora come potrebbe Dio condannare chi ama??? DIO AMA CHI AMA e disprezza chi odia e chi semina discordia, come fa invece qualche alto esponente della Chiesa. Purtroppo, proprio la Chiesa, che dovrebbe essere l’organo principe che dovrebbe accogliere i figli di Dio, che dovrebbe insegnare ad Amare, è proprio essa a discriminare chi Ama!

Ecco perchè va ricordata l'abiura di Galileo. Perchè ancora oggi, mutatis mutandis, una intera popolazione di persone omosessuali sono discriminate e soffrono quelle stesse umiliazioni che dovette subire questo nostro grandissimo scienziato.


Atto di Abiura di Galileo Galilei

Letta il 22 giugno 1633

Io Galileo, figliuolo del quondam Vincenzo Galileo di Fiorenza, dell'età mia d'anni 70, constituto personalmente in giudizio, e inginocchiato avanti di voi Eminentissimi e Reverentissimi Cardinali, in tutta la Republica Cristiana contro l'eretica pravità generali Inquisitori; avendo davanti gl'occhi miei li sacrosanti Vangeli, quali tocco con le proprie mani, giuro che sempre ho creduto, credo adesso, e con l'aiuto di Dio crederò per l'avvenire, tutto quello che tiene, predica e insegna la Santa Cattolica e Apostolica Chiesa. Ma perché da questo Santo Offizio, per aver io, dopo d'essermi stato con precetto dall'istesso giuridicamente intimato che omninamente dovessi lasciar la falsa opinione che il sole sia centro del mondo e che non si muova e che la terra non sia centro del mondo e che si muova, e che non potessi tenere, difendere ne insegnare in qualsivoglia modo, ne in voce ne in scritto, la detta falsa dottrina, e dopo d'essermi notificato che detta dottrina è contraria alla Sacra Scrittura, scritto e dato alle stampe un libro nel quale tratto l'istessa dottrina già dannata e apporto ragioni con molta efficacia a favor di essa, senza apportar alcuna soluzione, sono stato giudicato veementemente sospetto d'eresia, cioè d'aver tenuto e creduto che il sole sia centro del mondo e imobile e che la terra non sia centro e che si muova; Pertanto volendo io levar dalla mente delle Eminenze Vostre e d'ogni fedel Cristiano questa veemente sospizione, giustamente di me conceputa, con cuor sincero e fede non fìnta abiuro, maledico e detesto li sudetti errori e eresie, e generalmente ogni e qualunque altro errore, eresia e setta contraria alla Santa Chiesa; e giuro che per l'avvenire non dirò mai più ne asserirò, in voce o in scritto, cose tali per le quali si possa aver di me simil sospizione; ma se conoscerò alcun eretico o che sia sospetto d'eresia lo denonziarò a questo Santo Offizio, o vero all'Inquisitore o Ordinario del luogo, dove mi trovarò.

Giuro anco e prometto d'adempire e osservare intieramente tutte le penitenze che mi sono state o mi saranno da questo Santo Offizio imposte; e contravenendo ad alcuna delle dette mie promesse e giuramenti, il che Dio non voglia, mi sottometto a tutte le pene e castighi che sono da' sacri canoni e altre constituzioni generali e particolari contro simili delinquenti imposte e promulgate.

Così Dio m'aiuti e questi suoi santi Vangeli, che tocco con le proprie mani.

Io Galileo Galilei sodetto ho abiurato, giurato, promesso e mi sono obligato come sopra; e in fede del vero, di mia propria mano ho sottoscritta la presente cedola di mia abiurazione e recitatala di parola in parola, in Roma, nel convento della Minerva, questo dì 22 giugno 1633.

Io, Galileo Galilei ho abiurato come di sopra, mano propria.

Galileo Galilei

Roma, 22 giugno 1633

2 commenti:

Anonimo ha detto...

caro Sergio, da quando sei impegnato "politicamente" o meglio civilmente, mi piaci ancora di più...mi sa che presto qualcuno lo capirà e ti porterà via da me...ma come diceva il poeta Baglioni: tanto non ti perderò perchè tu non sei stato mai mio!!!
scherzo,lo dico altrimenti qualcuno mi manderà altri sms anonimi..!!baci e CONTINUA!!!!

$ε®g!0.εxε ha detto...

Grazie carissima Gabriella! Quello che mi scrivi significa molto per me e mi dà la forza di andare avanti. Speravo in un tuo commento e non poteva arrivarne uno migliore! Thanks e kisses!!!