S. Sebastiano, martirizzato per la sua fede cristiana , fu condannato dall'imperatore Diocleziano ad essere trafitto dalle frecce. Abbandonato perché i carnefici lo credevano morto, egli fu trovato da una donna e amorevolmente curato, riuscendo miracolosamente a guarire. Cercando il martirio, ritornò da Diocleziano per rimproverarlo e affermare la propria fede. Questi ordinò di flagellarlo a morte e di gettare il corpo nella Cloaca Massima. La salma venne recuperata da mani pietose e sepolta nelle catacombe che oggi vengono appunto dette di San Sebastiano.
Dal Rinascimento in poi diventò nell’arte l’equivalente degli dei ed eroi greci, celebrati per la loro bellezza come Adone o Apollo, ispirandosi ad una leggenda dell’VIII secolo secondo la quale il martire sarebbe apparso in sogno al vescovo di Laon nelle sembianze di un efebo. Pittori e scultori cominciarono a raffigurarlo come un bellissimo giovane nudo, legato ad un albero o colonna e trafitto dalle frecce. Anche Michelangelo nel “Giudizio Universale”, lo immaginò nudo e possente come un Ercole, mentre stringe in pugno un fascio di frecce, interpretazione guerriera del mite santo, beato nella comunione del Signore.
Innumerevoli sono le opere d’arte che lo raffigurano e quasi tutti gli artisti, pittori e scultori, si cimentarono nell’opera; la semplicità del soggetto, uomo nudo legato ad una colonna, fu congeniale specie agli scultori. Ancora vivente, il papa lo denominò “Difensore della Chiesa”, e intere città lo nominarono loro celeste patrono e difensore.
San Sebastiano come santo patrono dei Gay
Sono molti gli scrittori e gli artisti che hanno ripreso la storia della vita di S. Sebastiano ed hanno indagato e riportato insistentemente diverse voci che suggeriscono che effettivamente S. Sebastiano possa essere stato gay. La prima associazione esplicita risale al 1909 da parte di Georges Eekhond, il quale scrisse dell'omosessualità di S. Sebastiano nella sua opera "Saint Sébastien Dans la Peinture", anche se tali voci risalgono a molto tempo prima sotto forma di aneddoti. Alcuni di questi aneddoti narrano che l'imperatore Diocleziano avesse fatto delle avance a Sebastiano e che fosse diventato furioso quando Sebastiano lo avrebbe respinto, avviandone la martorizzazione con il pretesto che Sebastiano fosse cristiano e non pagano. Altre storie riportano invece che Sebastiano sarebbe stato effettivamente l'amante dell'imperatore (come si vede nel film "Sebastiane" di Derek Jarman). Che siano veritieri o no tali racconti, l'immagine di S. Sebastiano è stata spesso legata all'omosessualità e all'omoerotismo, fin dal primo racconto di Georges Eekhond del 1909.
Oscar Wilde, dopo essere stato rilasciato nel 1897 dal carcere in cui era stato rinchiuso per omosessualità, trascorse i suoi ultimi anni in esilio volontario a Parigi dove usò lo pseudonimo di "Sebastian Melmoth" - il cui nome derivava, come disse lo stesso Wilde, dal "Famosamente penetrato San Sebastiano" ("The famously penetrated Saint Sebastian").
Negli anni 1910-1911, Gabriele D'Annunzio scrisse, in un intenso lavoro comune con Claude Debussy, "Le Martyre de Saint Sébastien", dramma in ottonari francesi scritto nel corso del volontario esilio parigino del poeta, in cui Sebastiano è dipinto come un "favorito" dell'imperatore. Seguendo l'articolo di Eekhond, per tutto il 20-esimo secolo la figura di S. Sebastiano gay è stata ricorrente in letteratura. L'autore giapponese Yukio Mishima nella sua novella semi-autobiografica "Confessions of a Mask" descrive che il risveglio omosessuale del protagonista avviene quando questo si trova alla vista del quadro di S. Sebastiano di Guido Reni. Il poema "San Sebastiano di Sodoma" del noto drammaturgo Tennessee Williams - il quale conosceva profondamente la storia e le immagini di S. Sebastiano poiché proveniva da una elevata tradizione Episcopale, successivamente convertitosi al Cattolicesimo - celebra dettagliatamente sia gli aspetti gay che religiosi di S. Sebastiano. Da allora, i gay e le organizzazioni per i diritti dell'omosessualità hanno considerato S. Sebastiano come loro patrono (in parte dovuto all'immagine sadomaso delle multiple frecce conficcate nel suo corpo e alla sua raffigurazione come un giovane efebo, in parte legato agli aneddoti sulla sua vita). Le chiese che riconoscono la sua canonizzazione, ovviamente, non sostengono questa rivendicazione.
Vita
La vita di San Sebastiano è semplice e al tempo stesso affascinante. Sebastiano secondo quanto raccontato da S. Ambrogio, si sarebbe trasferito a Roma dalla sua città natale Milano durante il regno dell'imperatore Diocleziano. A Roma Sebastiano riuscì a diffondere il messaggio cristiano tra le famiglie nobili e i magistrati, fino a convertire il prefetto di Roma Cromazio. Oltre alla diffusione della dottrina cristiana, Sebastiano dedicava il suo tempo all'assistenza dei carcerati e alla sepoltura dei martiri. L’abbandono dei corpi dei martiri senza sepoltura era inteso dai pagani come un castigo supremo, credendo così di poter trionfare su Dio e privare loro della possibilità di una resurrezione. Di qui, l'usanza dei cristiani che sfidavano il pericolo per fare dare degna sepoltura ai loro martiri e che spesso venivano sorpresi e arrestati anche loro.
Ma gli ultimi anni al potere di Diocleziano furono tristemente caratterizzati dall'ultima grande persecuzione dei Cristiani. Così Sebastiano fu arrestato e portato da Diocleziano il quale, già infuriato per la voce che si diffondeva in giro che nel palazzo imperiale si annidavano i cristiani persino tra i pretoriani, apostrofò il tribuno: “Io ti ho sempre tenuto fra i maggiorenti del mio palazzo e tu hai operato nell’ombra contro di me, ingiuriando gli dei”.
Sebastiano fu condannato ad essere trafitto dalle frecce; legato ad un palo in una zona del colle Palatino chiamato ‘campus’, fu colpito seminudo da tante frecce da sembrare un riccio; creduto morto dai soldati fu lasciato lì in pasto agli animali selvatici. Ma una nobildonna, che andò a recuperarne il corpo per dargli sepoltura, si accorse che Sebastiano era ancora vivo e lo trasportò nella propria casa per curarlo.
Miracolosamente Sebastiano riuscì a guarire e - nonostante il consiglio degli amici di fuggire da Roma- egli, che cercava il martirio, decise di proclamare la sua fede davanti a Diocleziano, durante una celebrazione al Tempio di Ercole. Superata la sorpresa, dopo aver ascoltato i rimproveri di Sebastiano per la persecuzione contro i cristiani innocenti delle accuse fatte loro, Diocleziano ordinò che questa volta fosse flagellato a morte; l’esecuzione avvenne nel 304 ca. nell’ippodromo del Palatino e il corpo fu gettato nella Cloaca Massima affinché si disperdesse e i cristiani non potessero recuperarlo.
Ma una donna, alla quale il Santo era apparso in sogno indicandole il posto in cui il suo corpo si era arenato, lo ritrovò e gli diede sepoltura, come lui stesso aveva richiesto, nella catacomba sulla Via Appia "accanto ai resti degli apostoli".
Fino a tutto il VI secolo, i pellegrini che vi si recavano attirati dalla ‘memoria’ di S. Pietro e S. Paolo, visitavano in quel cimitero anche la tomba del martire, la cui figura era per questo diventata molto popolare e quando nel 680 si attribuì alla sua intercessione la fine di una grave pestilenza a Roma, il martire S. Sebastiano venne eletto taumaturgo contro le epidemie e la chiesa cominciò ad essere chiamata “Basilica Sancti Sebastiani”.
Il santo, venerato il 20 gennaio, è considerato il terzo patrono di Roma, dopo i due apostoli Pietro e Paolo. Dal XVII secolo l’urna contenente le sue reliquie si trova in una cappella della nuova chiesa di S. Sebastiano, sotto la mensa dell’altare. San Sebastiano è - tra l'altro - il santo patrono di Caserta e di molte altre città in Italia e nel mondo, alcune delle quali portano anche il suo nome.
Curiosità
- L'immagine di San sebastiano appare nel video dei REM "Losing my Religion" insieme ad altre immagini religiose
- Nel film V for Vendetta, V ha un quadro di S. Sebastiano nella Galleria delle Ombre a casa sua
- Nella 16° stagione dei Simpson, durante l'episodio "Il padre, il figlio e lo sprito pratico" il Santo è menzionato in un libro di fumetti "Vite dei santi" clandestinamente letto da Bart alla scuola Scuola Cattolica di San Gerolamo
- Oscar Wilde, dopo essere stato rilasciato nel 1897 dal carcere in cui era stato rinchiuso per omosessualità, trascorse i suoi ultimi anni in esilio volontario a Parigi dove usò lo pseudonimo di "Sebastian Melmoth" - il cui nome derivava, come disse lo stesso Wilde, dal "Famosamente penetrato San Sebastiano" ("The famously penetrated Saint Sebastian").
- Negli anni 1910-1911, Gabriele D'Annunzio scrisse, in un intenso lavoro comune con Claude Debussy, "Le Martyre de Saint Sébastien", dramma in ottonari francesi scritto nel corso del volontario esilio parigino del poeta, in cui Sebastiano è dipinto come un "favorito" dell'imperatore
- L'autore giapponese Yukio Mishima nella sua novella semi-autobiografica "Confessions of a Mask" descrive che il risveglio omosessuale del protagonista avviene quando questo si trova alla vista del quadro di S. Sebastiano di Guido Reni
- Negli anni più recenti l'iconografia di san Sebastiano si è addirittura prestata a opportune riletture gay in chiave bondage, fetish e S/M
Una scena tratta dal video dei REM "Losing my Religion" raffigurante S. Sebastiano con sembianze da efebo.
Lo scrittore giapponese Yukio Mishima (autore di "Confessions of a Mask") come San Sebastiano, 1963.
Bouabdallah Benkamla degli artisti francesi Pierre & Gilles, 1987
Foto di Bruce Weber per una pubblicità di Versace
Saint Sébastien di Raymond Voinquel, 1954
San Sebastián, Rafaél Cauduro, 1986
Alfelf, 2004
Alfelf #2
Mohammed Ali
Kravel Art Studios
Pierre et Gilles
Sabido
Satchwill
Sekigush
Ho pubblicato su Wikipedia Italia tutta la sezione "San Sebastiano come santo patrono dei Gay".
Fonti:
Indiana University
Wikipedia
Santiebeati.it
Giovannidall'orto.com
Padulcofrade.com - La più grande collezione di immagini di San Sebastiano
Galería pública de pe-jota » San Sebastián
Bajo el signo de libra
Menorca-gay